Scuole a rischio, le Liste Civiche sangiovannesi chiedono a Comune e Provincia di chiarire la situazione

Scuole a rischio, le Liste Civiche sangiovannesi chiedono a Comune e Provincia di chiarire la situazione

Le Liste Civiche Sangiovannesi intervengono sul recente crollo del controsoffitto alle scuole Marconi, definendo poco rassicuranti sia il silenzio dell’amministrazione comunale, sia quello che è stato definito il “vago” comunicato dell’ente provinciale. Dopo aver manifestato piena solidarietà agli studenti, alle loro famiglie e a tutto il personale docente e scolastico, i civici sono a fianco dei ragazzi: “Hanno fatto bene a far sentire la loro voce ed a pretendere che sia fatto tutto quanto necessario per la sicurezza. – ha spiegato il gruppo di minoranza – E ci sembra il minimo chiedere chiarezza a Provincia di Arezzo e Comune di San Giovanni sullo stato degli istituti scolastici cittadini. Questo evento sottolinea una volta di più la necessità di una revisione approfondita dello stato di salute di tutti i plessi nella nostra comunità, siano essi di competenza comunale o provinciale. Siamo sicuri che in caso di terremoto possiamo dormire sonni tranquilli?”

Le Liste Civiche chiederanno quindi alla giunta Vadi un controllo immediato e trasparente sullo stato generale di tutti gli edifici che ricadono sotto la sua competenza, adottando le misure necessarie per garantire la loro sicurezza, dandone informazione a cittadini e studenti. “È inoltre fondamentale che il Comune agisca prontamente sollecitando la Provincia per l’istituto Marconi, per garantire il ripristino dello stato dei locali scolastici in tempi certi nonchè per assicurare che simili incidenti non si ripetano in futuro. La salvaguardia degli studenti è importante perchè i nostri ragazzi sono il nostro futuro – hanno aggiunto i civici – I silenzi e le vaghe informazioni pervenute a mezzo stampa non sono assolutamente sufficienti. Per questo motivo depositeremo, sia in Consiglio Comunale sia in Consiglio Provinciale, una interrogazione che chiederà puntualmente delucidazioni in merito”.

Podere Rota: “Estate al veleno. La Regione esclude dalla valutazione di impatto ambientale il nuovo impianto per il percolato”

Podere Rota: “Estate al veleno. La Regione esclude dalla valutazione di impatto ambientale il nuovo impianto per il percolato”

Torna d’attualità nel cuore dell’estate il futuro della discarica di Podere Rota e in particolare il progetto di realizzare nel sito un nuovo impianto di trattamento di percolato e rifiuti liquidi presentato dalla società che gestisce l’area di smaltimento.
A riaccendere i riflettori sulla questione le Liste Civiche Sangiovannesi che ricordano come “il sito dovrebbe essere in una fase di bonifica, ma ancora non è iniziata perché interessata da una fase preliminare”. Ebbene il 9 agosto la Regione Toscana con un proprio decreto “di fatto dà il via libera al progetto – denunciano – sentenziando che non sia necessario il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale”.

Nel testo del provvedimento di cui i civici riportano un estratto l’ente toscano dispone di “escludere, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006, dalla procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto di un nuovo impianto di trattamento del percolato e di rifiuti liquidi, presso la discarica di Casa Rota, nel Comune di Terranuova Bracciolini (AR), proposto da Centro Servizi Ambiente Impianti S.p.A. CSAI, per le motivazioni e le considerazioni riportate in premessa…

“In sostanza  – continuano le Liste Civiche –  una volta bonificato il sito che per anni ha appestato la vita dei sangiovannesi e non solo, si potrà dichiarare tutta l’area “vergine” e pronta ad accogliere percolato e rifiuti liquidi a go go, magari anche da fuori ambito come è accaduto per anni con la complicità delle istituzioni locali”.


Totalmente negativo il giudizio politico: “Chissà se anche stavolta i lungimiranti ed avveduti dirigenti del Pd, con il capogruppo regionale in testa Vincenzo Ceccarelli , avranno la faccia tosta di dire che la politica non ha alcuna responsabilità. E chissà cosa ne penseranno i Pd sangiovannesi, così pronti ad attaccare quelli come noi che da tempo immemorabile denunciano interessi vari e connivenze ad ogni livello ma poi se ne stanno silenziosi di fronte agli scempi perpetrati ai danni del nostro territorio. E chissà cosa sarà capace di dire e fare la già segretaria comunale del pd, già consigliera regionale e attuale sindaco di San Giovanni Valentina Vadi, così impeccabile nel recitare il suo ruolo di grigio burocrate di partito cercando in ogni modo di silenziare le voci di protesta. E cercando di far dimenticare i disastri amministrativi fra una iniziativa nel carrozzone di Palomar e un concerto in piazza”.


In chiusura i civici ribadiscono di essere pronti a un confronto pubblico con il Partito Democratico di fronte ai cittadini: “Chissà se (al di là di tanti proclami che non costano nulla) – concludono – il partito che amministra ininterrottamente da decenni la città, sarà disponibile”.

Le Liste Civiche chiedono un’altra commissione d’inchiesta. Questa volta sul Teatro Bucci

Le Liste Civiche chiedono un’altra commissione d’inchiesta. Questa volta sul Teatro Bucci

Dopo il caso della palestra che dovrebbe sorgere a nord della città, le Liste Civiche Sangiovannesi chiedono una commissione d’inchiesta anche sull’ex teatro Bucci, parlando di “sprechi” e di progetti al ribasso. ” Dilapidando nel calderone altri tre milioni di euro del PNRR, augurandoci di non avere brutte sorprese, l’amministrazione comunale intende portare a conclusione i lavori dell’ex cinema – hanno sottolineato i civici – Sia chiaro, far sì che la città torni ad avere un teatro di livello è un elemento al quale nessuno si può sottrarre, ma non è questo il punto. L’utilizzo di milioni e milioni di euro per arrivare ad aprire una struttura che sarà dimezzata rispetto al progetto iniziale, apre dubbi più che giustificati su quello che sarà la sua attrattiva e pone seri interrogativi su chi ha svolto le attività progettuali e su chi doveva vigilare e sovraintendere”.

“Vogliamo creare l’ennesimo, costoso, scatolone vuoto in stile Palomar? Con eventi ad hoc per garantire lo stipendio alle solite associazioni o attività degli amici degli amici? – Si è chiesto il gruppo di opposizione – A quanto ammonteranno poi le spese di gestione annuali quando si inizierà ad utilizzarlo ? Due conti qualcuno li avrà fatti? Questo tipo di interventi necessiterebbero di veri e propri piani di sviluppo per evitare che si traducano in ulteriori, giganteschi, buchi di bilancio. Temiamo che l’amministrazione si stia facendo guidare da una spiccata frenesia da campagna elettorale e che tutto sia lecito pur di guadagnare un po’ di visibilità. Anche a rischio di infilare il futuro del bilancio cittadino in un vicolo cieco”.

“Per pianificare il futuro di una struttura come l’ex Bucci – ha aggiunto il movimento civico – dovremmo prima partire dal chiarire le responsabilità per i suoi lunghi anni di chiusura e su come le risorse siano state fino ad oggi impiegate. Per fare chiarezza occorre quindi una commissione speciale d’inchiesta, prevista dal regolamento del consiglio comunale, che permetta di fare luce sul passato più o meno recente, accertare eventuali responsabilità progettuali e mancanza di controllo da parte di chi avrebbe dovuto. Chissà se la Giunta Pd a guida Valentina Vadi avrà il coraggio della verità”.

Sulla palestra a nord della città le Liste Civiche Sangiovannesi chiedono una commissione d’inchiesta

Sulla palestra a nord della città le Liste Civiche Sangiovannesi chiedono una commissione d’inchiesta

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale di San Giovanni l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pellegrini ha fatto il punto della situazione sulla palestra che dovrebbe sorgere nell’area a nord della città.

“Dopo mesi di risposte evasive e di scuse, finalmente l’amministrazione comunale esce allo scoperto: la struttura sportiva non si farà prima del 2026 – hanno tuonato le liste civiche – In barba alle affermazioni del sindaco Vadi che poche settimane fa gridava stizzita: “L’importante è farla entro il 2025! Ora emerge, come dichiarato anche dall’assessore Pellegrini, che sarà necessaria una nuova convenzione con la Provincia, l’ennesima”.

Come hanno sottolineato i civici, i termini per la sua costruzione adesso slittano al 2026. “Venti anni dopo la stipula della prima convenzione che metteva a disposizione più di 500.000 euro al Comune di San Giovanni. Soldi dei quali si sono perse le tracce! Un importo che, qualora esista sempre, peraltro non sarà minimamente sufficiente a coprire le spese di costruzione.

Adesso basta! Abbiamo il diritto (insieme a tutti i sangiovannesi) di conoscere le vere motivazioni di questi ritardi e di tutti questi balletti davvero imbarazzanti. Questo è ormai un caso da Corte dei Conti, altroché! Per questo – ha annunciato la minoranza – ripresenteremo una richiesta per una commissione speciale di inchiesta che possa finalmente fare chiarezza su questo scandalo amministrativo. Ci auguriamo che la maggioranza Pd non voglia ancora una volta nascondersi, piuttosto che rendersi disponibile alla ricerca della verità”.

Al cimitero del capoluogo condizioni ben oltre il limite del decoro

Al cimitero del capoluogo condizioni ben oltre il limite del decoro

Riflettori puntati sul cimitero del capoluogo. Le Liste Civiche Sagiovannesi, a seguito di una serie di sopralluoghi effettuati da membri del gruppo consiliare, hanno presentato un’interrogazione alla giunta Vadi. I civici si sono mossi dopo alcune
segnalazioni ricevute dai cittadini. “Segnalazioni – hanno spiegato – che sono risultate più che giustificate e riflettono a volte condizioni ben oltre il limite del decoro”.


Il movimento civico ha evidenziato incuria e ritardi nella cura del verde e  problematiche strutturali, di sicurezza e di decoro che necessitano di interventi manutentivi ordinari e straordinari assolutamente urgenti.

“In particolare, si fa riferimento a parti dei circuiti elettrici a vista e con fili scoperti, presenza di notevoli quantità di guano nei pavimenti; loculi aperti (alcuni utilizzati come magazzini di materiale edile), transenne, parti di ponteggi e materiale edile di fatto abbondonati; vistose perdite pluviali nei soffitti dove lo stato del cemento armato evidenza criticità notevoli; la presenza di un nido di calabroni mai rimosso e parti crollate di un soffitto con ancora i residui a terra. E ancora – hanno aggiunto – pluviali danneggiati, livelli generali di pulizia degli ambienti inadeguati, oltre a altre criticità che portano ad un quadro complessivo non degno di un luogo di commiato come il cimitero comunale”.


I civici hanno poi riportato ulteriori segnalazioni in merito allo stato del manto stradale che porta al camposanto, dove si registra una notevole usura del manto stesso e la presenza di innumerevoli buche e avvallamenti che rendono il transito veicolare non sicuro, soprattutto in caso di pioggia.

Alla luce di questo hanno chiesto al sindaco Vadi se è stata fatta un’analisi delle varie problematiche, in che maniera vengono raccolte e gestite le segnalazioni di cittadini riguardo al camposanto, se esiste un piano di manutenzioni ordinarie e straordinarie, l’eventuale finanziamento e se c’è un cronoprogramma dettagliato degli interventi. Le liste civiche hanno poi chiesto se esiste un rendiconto dei lavori fatti negli ultimi 48 mesi al cimitero comunale e quando sarà effettuata la manutenzione definitiva dei manti stradali che collegano il cimitero alle altre parti della città.

Le Liste Civiche attaccano il PD: “l’intero territorio soffre degrado”

Le Liste Civiche attaccano il PD: “l’intero territorio soffre degrado”

Le Liste Civiche Sangiovannesi, tramite una nota stampa, hanno denunciato lo stato di degrado all’interno del territorio comunale, dal Ponte alle Forche fino alla Badiola, dai Lungarni al Centro Storico: “Il degrado – affermano – non è più sporadico e limitato a certe zone della città”.

“L’incuria, che sembra essere la cifra qualificante del mandato amministrativo della giunta Vadi, ormai è tristemente un “patrimonio” della nostra città. Le molte segnalazioni che ci giungono da ogni parte della città tracciano un quadro chiaro, chiaro e desolante: il PD ha fatto di San Giovanni la città del degrado.

L’incapacità di questa giunta nel programmare interventi qualificati di manutenzione ordinaria, dalle strade ai giardini, dai chiassi del Centro Storico fino ad arrivare al Cimitero Comunale è ormai sotto gli occhi di tutti, anche di chi, come un disco rotto, continua a ripeterci che tutto va bene.

La situazione è ancor più grave se pensiamo che alcune zone hanno visto anche interventi di riqualificazione (pensiamo ad esempio al progetto di rigenerazione urbana al Ponte alle Forche) con una cospicua spesa in arredi urbani ormai del tutto inutilizzabili od ammalorati.

Non possiamo permettere che la città si abitui al peggio, e chiediamo che vengano programmati provvedimenti per ripristinare livelli accettabili di decoro urbano. Quanto fatto fino ad oggi non è assolutamente sufficiente, non dobbiamo rassegnarci al peggio, dobbiamo invece reagire per permettere alla città di ritrovare se stessa e non continuare a piegarsi in una spirale di declino e di degrado”.

Podere Rota: le Liste Civiche Sangiovannesi chiedono al Pd un confronto pubblico

Podere Rota: le Liste Civiche Sangiovannesi chiedono al Pd un confronto pubblico

“Non abbiamo paura di difendere le nostre posizioni e per questo chiediamo al Partito Democratico ed alla giunta Sangiovannese un dibattito pubblico su Podere Rota”.

Le Liste Civiche Sangiovannesi tornano alla carica, proponendo un incontro, aperto alla cittadinanza, per parlare del futuro della discarica e del polo impiantistico di Terranuova. La loro convinzione è che gli investimenti a Casa Rota stiano andando avanti e portano, a corollario delle loro tesi, gli atti della Regione Toscana ed i progetti presentati “nel più totale silenzio del Partito che governa la città, la Provincia e la Regione, e più in generale di tante forze politiche, che spesso con il Pd si becchettano ma che altrettanto spesso con il Partito Democratico banchettano”. Riguardo alle polemica con la maggioranza sangiovannese, i civici hanno sottolineato che il comunicato del Pd di pochi giorni fa “è stato, segnato da un nervosismo e da una aggressività fuori dall’ordinario, con informazioni non corrette”.


“Dovremmo, per trasparenza nei confronti dei cittadini, fare chiarezza e per questo abbiamo preparato una cronologia con i riferimenti agli atti ed ai progetti presentati in questi anni. Veniamo accusati di mistificare la realtà e di spaventare la cittadinanza. Ma la cittadinanza ha il diritto di essere informata e noi abbiamo il dovere di non nasconderle niente – ha detto il gruppo di minoranza – Il quadro che emerge è del tutto evidente: c’è un gestore, Sei Toscana, una giunta regionale ed una amministrazione comunale (quella terranovese) che con insistenza, limitata solo dall’intervento della magistratura, cercano una via per continuare lo sfruttamento del sito di Podere Rota. E c’è una giunta, quella sangiovannese, ed un partito, quello Democratico – hanno aggiunto – che disciplinatamente si mette “in fila” allo sportello reclami aperto dal dipartimento ambiente ed energia della Regione Toscana, senza che una sola parola, una sola protesta, un solo atto politico ed istituzionale ed una sola richiesta netta e chiara di chiusura tombale del sito, di avvio della bonifica e di riconoscimento di un indennizzo alla nostra città. Dobbiamo poi sottolineare di nuovo che è solo in seguito all’intervento della magistratura che l’ampliamento è stato “per ora” scongiurato. Altro che inchiesta pubblica e diffide!”.


Le Liste Civiche hanno ricordato gli esposti presentati in tutti questi anni, la presa in carico delle segnalazioni quotidiane dei cittadini, e il coinvolgimento, per le problematiche emerse, di tutte le sedi istituzionali e politiche possibili fino ad arrivare al parlamento europeo. “Senza dimenticare – hanno sottolineato – il lavoro immane svolto dalla consigliera Catia Naldini e dal Comitato sostenuti dalle Liste Civiche, sia di San Giovanni che dei Comuni limitrofi. Questo rimane l’unico elemento di riscatto ed orgoglio per il nostro territorio. Perché il Pd sangiovannese, con il sindaco in testa, non ha mai fatto una sola richiesta politica ufficiale alla regione per la chiusura definitiva di Podere Rota? – Si sono chiesti i civici – La risposta temiamo sia sempre la solita: prima di tutto si obbedisce al partito ed ai suoi interessi, poi si pensa ai cittadini”.


“Il nostro territorio da quarant’anni è avvelenato e da quarant’anni a San Giovanni si respira il puzzo della discarica ma è chiaro che per il Pd la colpa è di chi ha sempre denunciato esponendosi anche in prima persona, non di chi ha permesso lo scempio nel più vergognoso silenzio – ha proseguito il gruppo di opposizione –  Il Pd Sangiovannese, mentre cerca con arroganza e nervosismo di screditare ogni nostra affermazione e operato, non si rende conto che così facendo, confondendo e mistificando la realtà, prende in giro tutti i cittadini. Intanto il sito di Podere Rota resta aperto e vengono approvati grandi investimenti ed abbiamo il dovere di informare correttamente i cittadini. Si vuol far calare il silenzio totale sugli investimenti a Podere Rota, almeno fino al giorno dopo le elezioni comunali del 2024. Noi non lo permetteremo”.

A Podere Rota, nel più totale silenzio istituzionale, saranno realizzati nuovi impianti

A Podere Rota, nel più totale silenzio istituzionale, saranno realizzati nuovi impianti

“La Regione Toscana ha aperto una serie di procedimenti autorizzativi per realizzare nuovi impianti di trattamento rifiuti liquidi, percolato e biometano all’interno del polo impiantistico di Podere Rota”. Ad annunciarlo le Liste Civiche Sangiovannesi, che hanno denunciato un “totale silenzio istituzionale”. I civici hanno spiegato che gli iter autorizzativi stanno procedendo velocemente. “È di questi giorni il decreto con cui la Regione autorizza all’esercizio l’impianto di produzione di biometano a Podere Rota – hanno aggiunto – Nell’avviso pubblico del procedimento aperto si parla di un nuovo impianto di trattamento del percolato e di rifiuti liquidi, presso la discarica di Casa Rota. Il progetto potrebbe avere effetti ambientali anche sul territorio del Comune di San Giovanni Valdarno”.


“Noi purtroppo sappiamo bene cosa sia il percolato, che non è altro che il liquame che si genera in discarica, e il suo impatto da ogni punto di vista. Ci chediamo allora per quale motivo la giunta Vadi non chiede alla Regione uno stop definitivo agli investimenti su Podere Rota – hanno proseguito le liste civiche – E ancora: come mai c’è un silenzio totale sull’impianto per il recupero dei metalli cosiddetti preziosi? Altro che economia circolare! A Podere Rota, con l’avallo del Partito Democratico, è sempre e solo stato fatto business sulla pelle del territorio!”


Il gruppo di minoranza ha quindi chiesto cosa intende fare l’amministrazione sangiovannese per ostacolare questi investimenti “che continueranno a fare scempio del nostro territorio, e a procrastinare la vita di Podere Rota all’infinito. Come mai ai cittadini non è stata rivolta una parola su quanto sta succedendo e sul futuro di tale impianto? – hanno chiesto – Ci auguriamo di sbagliare, ma l’impressione è che ancora una volta si voglia nascondere una nuova vergogna a scapito della nostra città e dell’intero Valdarno!


Da parte nostra, continueremo a batterci nel solo interesse di San Giovanni e non ci stancheremo mai di ripetere che l’unico modo per concludere il disastro di Podere Rota è procedere con la chiusura definitiva del sito, le successive bonifiche è un’indennizzo per la comunità sangiovannese”.

Piano triennale delle opere pubbliche, le Liste Civiche: “privo di prospettiva e incapace di creare vere opportunità di sviluppo”

Piano triennale delle opere pubbliche, le Liste Civiche: “privo di prospettiva e incapace di creare vere opportunità di sviluppo”

Hanno parlato di una quadro insufficiente, con uno spreco di risorse europee le liste civiche sangiovannesi, commentando il bilancio di previsione e il piano triennale delle opere pubbliche che è stato presentato dall’assessore Francesco Pellegrini durante l’ultimo consiglio comunale di San Giovanni Valdarno, che si è tenuto il 16 marzo scorso.

Aldilà degli inopportuni toni trionfalistici della maggioranza, peraltro presentando uno dei bilanci più “poveri” del Valdarno – hanno detto i civici – il provvedimento si regge quasi esclusivamente su progetti legati al PNRR e su ristori ambientali. E anche sui finanziamenti europei farà il minimo indispensabile, specie se confrontiamo gli interventi effettuati e progettati nei comuni limitrofi”.

Secondo la minoranza, i fondi del Piano Nazionale di ripresa e resilienza non sono stati sfruttati per consentire alla città una ripartenza ed uno sviluppo, ma per un piano di emergenza, in modo da continuare a bruciare risorse in quella che è stata definita “la fornace della incompetenza amministrativa del Partito Democratico”.

“Un esempio su tutti è lo sperpero di altri milioni di euro, dopo decenni di sprechi di denaro e risorse pubbliche, per il completamento del Teatro Bucci. Di fatto – hanno sottolineato i rappresentanti dell’opposizione – nessuna nuova opportunità per la comunità, ma solo una toppa per ciò che non è stato fatto nonostante ingenti spese già effettuate in 15 anni”.

Ci sono poi i ristori ambientali.

“Sarebbe stato curioso se a San Giovanni non fossero stati riconosciuti indennizzi per il passaggio della terza corsia autostradale o per le terre delle TAV – hanno aggiunto – Se si chiamano ristori vuol dire che ripagano un danno, ed il danno deve essere quindi indennizzato. È curioso invece che uno di questi ristori, cioè la passerella ciclopedonale sull’Arno legata al passaggio della terza corsia, di fatto realizza quanto richiesto da una petizione popolare di qualche anno fa, da noi organizzata e fortemente osteggiata dall’attuale Sindaco Vadi, allora consigliere regionale e segretario comunale del PD. Venivamo tacciati di populismo solo per avere avuto una chiara visione su un’opportunità di sviluppo per la nostra città”.

Le liste civiche sangiovannesi hanno poi affrontato il tema delle spese correnti: “La carenza di manutenzione ordinaria e lo stato di incuria al limite del degrado di molte zone della città sono la cartina di tornasole dell’incapacità di chi amministra la nostra città – hanno spiegato – Insomma, un bilancio privo di una prospettiva ed incapace di creare vere opportunità di sviluppo per la città. Senza dimenticare che nei prossimi anni torneranno i vincoli del patto di stabilità, che proprio in questi mesi è in discussione negli organismi economici dell’Unione Europea. Nel frattempo, i cantieri cittadini sono al palo, tra progetti mai avviati e cantieri fermi”.

“Quando si passa dagli slogan alla sostanza – hanno proseguito – questa amministrazione manifesta tutti i propri limiti e infatti la lista di opere ferme, incomplete o mai partite è ormai lunga: Il Teatro Bucci, il degrado dello Stadio “Virgilio Fedini”, le condizioni critiche dell’asfalto in molte zone della città, la precarietà dell’illuminazione pubblica, le risorse della Provincia ancora bloccate per la Palestra mai iniziata, lo stato di degrado degli istituti scolastici…..e potremmo andare avanti all’infinito”.

“La giunta municipale inizi a dare risposte concrete ai bisogni dei sangiovannesi, e la smetta di vivere arroccata dentro “Palomar”, impegnata in presentazioni di libri e di iniziative culturali autoreferenziali – hanno concluso i civici – Si sporchino le mani e ascoltino le esigenze dei cittadini , altrimenti la loro incapacità condannerà San Giovanni ad essere per i prossimi cinquant’anni la periferia desolata del Valdarno”.

Nessuno fa più manutenzione sulle strade?

Nessuno fa più manutenzione sulle strade?

“Se il Sindaco Vadi avesse fatto sistemare una strada ogni volta che ha tagliato nastri e presentato libri a Palomar avremmo l’asfalto degno di un circuito di formula uno”.

Le liste civiche sangiovannesi hanno chiamato in causa l’amministrazione comunale per le condizioni in cu versano alcune arterie cittadine, in primis via Spartaco Lavagnini. I civici hanno ricordato che il 7 marzo scorso la consigliera Naldini aveva presentato, dietro segnalazione di alcuni cittadini, una interrogazione in merito allo stato del manto stradale di via Lavagnini, segnalando che le ‘buche’ al passaggio continuo di alcuni mezzi pesanti provocavano, oltre al rumore, vibrazioni che facevano sobbalzare i residenti della zona e le loro abitazioni.

“Nella replica l’assessore Pellegrini, oltre a promettere interventi strutturali definitivi, si impegnò nel breve termine a piccoli interventi che avrebbero almeno mitigato i disagi richiamati dalla nostra interrogazione -ha detto il gruppo di minoranza – Ebbene, nelle ultime ore diverse segnalazioni ci confermano che i piccoli interventi provvisori promessi pubblicamente da Pellegrini non stati affatto realizzati ed i residenti ci hanno contattato nuovamente. Ci arrivano poi altre segnalazioni in ordine al manto stradale disastrato nelle strade che circondano il cimitero comunale. Invitiamo di nuovo l’amministrazione ad occuparsi della manutenzione ordinaria della città, sono inutili i grandi proclami se non ci si occupa dei disagi che quotidianamente i cittadini sono costretto a vivere”, hanno concluso le Liste Civiche.