Podere Rota: “Estate al veleno. La Regione esclude dalla valutazione di impatto ambientale il nuovo impianto per il percolato”

Podere Rota: “Estate al veleno. La Regione esclude dalla valutazione di impatto ambientale il nuovo impianto per il percolato”

Torna d’attualità nel cuore dell’estate il futuro della discarica di Podere Rota e in particolare il progetto di realizzare nel sito un nuovo impianto di trattamento di percolato e rifiuti liquidi presentato dalla società che gestisce l’area di smaltimento.
A riaccendere i riflettori sulla questione le Liste Civiche Sangiovannesi che ricordano come “il sito dovrebbe essere in una fase di bonifica, ma ancora non è iniziata perché interessata da una fase preliminare”. Ebbene il 9 agosto la Regione Toscana con un proprio decreto “di fatto dà il via libera al progetto – denunciano – sentenziando che non sia necessario il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale”.

Nel testo del provvedimento di cui i civici riportano un estratto l’ente toscano dispone di “escludere, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006, dalla procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto di un nuovo impianto di trattamento del percolato e di rifiuti liquidi, presso la discarica di Casa Rota, nel Comune di Terranuova Bracciolini (AR), proposto da Centro Servizi Ambiente Impianti S.p.A. CSAI, per le motivazioni e le considerazioni riportate in premessa…

“In sostanza  – continuano le Liste Civiche –  una volta bonificato il sito che per anni ha appestato la vita dei sangiovannesi e non solo, si potrà dichiarare tutta l’area “vergine” e pronta ad accogliere percolato e rifiuti liquidi a go go, magari anche da fuori ambito come è accaduto per anni con la complicità delle istituzioni locali”.


Totalmente negativo il giudizio politico: “Chissà se anche stavolta i lungimiranti ed avveduti dirigenti del Pd, con il capogruppo regionale in testa Vincenzo Ceccarelli , avranno la faccia tosta di dire che la politica non ha alcuna responsabilità. E chissà cosa ne penseranno i Pd sangiovannesi, così pronti ad attaccare quelli come noi che da tempo immemorabile denunciano interessi vari e connivenze ad ogni livello ma poi se ne stanno silenziosi di fronte agli scempi perpetrati ai danni del nostro territorio. E chissà cosa sarà capace di dire e fare la già segretaria comunale del pd, già consigliera regionale e attuale sindaco di San Giovanni Valentina Vadi, così impeccabile nel recitare il suo ruolo di grigio burocrate di partito cercando in ogni modo di silenziare le voci di protesta. E cercando di far dimenticare i disastri amministrativi fra una iniziativa nel carrozzone di Palomar e un concerto in piazza”.


In chiusura i civici ribadiscono di essere pronti a un confronto pubblico con il Partito Democratico di fronte ai cittadini: “Chissà se (al di là di tanti proclami che non costano nulla) – concludono – il partito che amministra ininterrottamente da decenni la città, sarà disponibile”.

Le Liste Civiche attaccano il PD: “l’intero territorio soffre degrado”

Le Liste Civiche attaccano il PD: “l’intero territorio soffre degrado”

Le Liste Civiche Sangiovannesi, tramite una nota stampa, hanno denunciato lo stato di degrado all’interno del territorio comunale, dal Ponte alle Forche fino alla Badiola, dai Lungarni al Centro Storico: “Il degrado – affermano – non è più sporadico e limitato a certe zone della città”.

“L’incuria, che sembra essere la cifra qualificante del mandato amministrativo della giunta Vadi, ormai è tristemente un “patrimonio” della nostra città. Le molte segnalazioni che ci giungono da ogni parte della città tracciano un quadro chiaro, chiaro e desolante: il PD ha fatto di San Giovanni la città del degrado.

L’incapacità di questa giunta nel programmare interventi qualificati di manutenzione ordinaria, dalle strade ai giardini, dai chiassi del Centro Storico fino ad arrivare al Cimitero Comunale è ormai sotto gli occhi di tutti, anche di chi, come un disco rotto, continua a ripeterci che tutto va bene.

La situazione è ancor più grave se pensiamo che alcune zone hanno visto anche interventi di riqualificazione (pensiamo ad esempio al progetto di rigenerazione urbana al Ponte alle Forche) con una cospicua spesa in arredi urbani ormai del tutto inutilizzabili od ammalorati.

Non possiamo permettere che la città si abitui al peggio, e chiediamo che vengano programmati provvedimenti per ripristinare livelli accettabili di decoro urbano. Quanto fatto fino ad oggi non è assolutamente sufficiente, non dobbiamo rassegnarci al peggio, dobbiamo invece reagire per permettere alla città di ritrovare se stessa e non continuare a piegarsi in una spirale di declino e di degrado”.

Podere Rota: le Liste Civiche Sangiovannesi chiedono al Pd un confronto pubblico

Podere Rota: le Liste Civiche Sangiovannesi chiedono al Pd un confronto pubblico

“Non abbiamo paura di difendere le nostre posizioni e per questo chiediamo al Partito Democratico ed alla giunta Sangiovannese un dibattito pubblico su Podere Rota”.

Le Liste Civiche Sangiovannesi tornano alla carica, proponendo un incontro, aperto alla cittadinanza, per parlare del futuro della discarica e del polo impiantistico di Terranuova. La loro convinzione è che gli investimenti a Casa Rota stiano andando avanti e portano, a corollario delle loro tesi, gli atti della Regione Toscana ed i progetti presentati “nel più totale silenzio del Partito che governa la città, la Provincia e la Regione, e più in generale di tante forze politiche, che spesso con il Pd si becchettano ma che altrettanto spesso con il Partito Democratico banchettano”. Riguardo alle polemica con la maggioranza sangiovannese, i civici hanno sottolineato che il comunicato del Pd di pochi giorni fa “è stato, segnato da un nervosismo e da una aggressività fuori dall’ordinario, con informazioni non corrette”.


“Dovremmo, per trasparenza nei confronti dei cittadini, fare chiarezza e per questo abbiamo preparato una cronologia con i riferimenti agli atti ed ai progetti presentati in questi anni. Veniamo accusati di mistificare la realtà e di spaventare la cittadinanza. Ma la cittadinanza ha il diritto di essere informata e noi abbiamo il dovere di non nasconderle niente – ha detto il gruppo di minoranza – Il quadro che emerge è del tutto evidente: c’è un gestore, Sei Toscana, una giunta regionale ed una amministrazione comunale (quella terranovese) che con insistenza, limitata solo dall’intervento della magistratura, cercano una via per continuare lo sfruttamento del sito di Podere Rota. E c’è una giunta, quella sangiovannese, ed un partito, quello Democratico – hanno aggiunto – che disciplinatamente si mette “in fila” allo sportello reclami aperto dal dipartimento ambiente ed energia della Regione Toscana, senza che una sola parola, una sola protesta, un solo atto politico ed istituzionale ed una sola richiesta netta e chiara di chiusura tombale del sito, di avvio della bonifica e di riconoscimento di un indennizzo alla nostra città. Dobbiamo poi sottolineare di nuovo che è solo in seguito all’intervento della magistratura che l’ampliamento è stato “per ora” scongiurato. Altro che inchiesta pubblica e diffide!”.


Le Liste Civiche hanno ricordato gli esposti presentati in tutti questi anni, la presa in carico delle segnalazioni quotidiane dei cittadini, e il coinvolgimento, per le problematiche emerse, di tutte le sedi istituzionali e politiche possibili fino ad arrivare al parlamento europeo. “Senza dimenticare – hanno sottolineato – il lavoro immane svolto dalla consigliera Catia Naldini e dal Comitato sostenuti dalle Liste Civiche, sia di San Giovanni che dei Comuni limitrofi. Questo rimane l’unico elemento di riscatto ed orgoglio per il nostro territorio. Perché il Pd sangiovannese, con il sindaco in testa, non ha mai fatto una sola richiesta politica ufficiale alla regione per la chiusura definitiva di Podere Rota? – Si sono chiesti i civici – La risposta temiamo sia sempre la solita: prima di tutto si obbedisce al partito ed ai suoi interessi, poi si pensa ai cittadini”.


“Il nostro territorio da quarant’anni è avvelenato e da quarant’anni a San Giovanni si respira il puzzo della discarica ma è chiaro che per il Pd la colpa è di chi ha sempre denunciato esponendosi anche in prima persona, non di chi ha permesso lo scempio nel più vergognoso silenzio – ha proseguito il gruppo di opposizione –  Il Pd Sangiovannese, mentre cerca con arroganza e nervosismo di screditare ogni nostra affermazione e operato, non si rende conto che così facendo, confondendo e mistificando la realtà, prende in giro tutti i cittadini. Intanto il sito di Podere Rota resta aperto e vengono approvati grandi investimenti ed abbiamo il dovere di informare correttamente i cittadini. Si vuol far calare il silenzio totale sugli investimenti a Podere Rota, almeno fino al giorno dopo le elezioni comunali del 2024. Noi non lo permetteremo”.

A Podere Rota, nel più totale silenzio istituzionale, saranno realizzati nuovi impianti

A Podere Rota, nel più totale silenzio istituzionale, saranno realizzati nuovi impianti

“La Regione Toscana ha aperto una serie di procedimenti autorizzativi per realizzare nuovi impianti di trattamento rifiuti liquidi, percolato e biometano all’interno del polo impiantistico di Podere Rota”. Ad annunciarlo le Liste Civiche Sangiovannesi, che hanno denunciato un “totale silenzio istituzionale”. I civici hanno spiegato che gli iter autorizzativi stanno procedendo velocemente. “È di questi giorni il decreto con cui la Regione autorizza all’esercizio l’impianto di produzione di biometano a Podere Rota – hanno aggiunto – Nell’avviso pubblico del procedimento aperto si parla di un nuovo impianto di trattamento del percolato e di rifiuti liquidi, presso la discarica di Casa Rota. Il progetto potrebbe avere effetti ambientali anche sul territorio del Comune di San Giovanni Valdarno”.


“Noi purtroppo sappiamo bene cosa sia il percolato, che non è altro che il liquame che si genera in discarica, e il suo impatto da ogni punto di vista. Ci chediamo allora per quale motivo la giunta Vadi non chiede alla Regione uno stop definitivo agli investimenti su Podere Rota – hanno proseguito le liste civiche – E ancora: come mai c’è un silenzio totale sull’impianto per il recupero dei metalli cosiddetti preziosi? Altro che economia circolare! A Podere Rota, con l’avallo del Partito Democratico, è sempre e solo stato fatto business sulla pelle del territorio!”


Il gruppo di minoranza ha quindi chiesto cosa intende fare l’amministrazione sangiovannese per ostacolare questi investimenti “che continueranno a fare scempio del nostro territorio, e a procrastinare la vita di Podere Rota all’infinito. Come mai ai cittadini non è stata rivolta una parola su quanto sta succedendo e sul futuro di tale impianto? – hanno chiesto – Ci auguriamo di sbagliare, ma l’impressione è che ancora una volta si voglia nascondere una nuova vergogna a scapito della nostra città e dell’intero Valdarno!


Da parte nostra, continueremo a batterci nel solo interesse di San Giovanni e non ci stancheremo mai di ripetere che l’unico modo per concludere il disastro di Podere Rota è procedere con la chiusura definitiva del sito, le successive bonifiche è un’indennizzo per la comunità sangiovannese”.

Podere Rota: con una volontà politica seria sarebbero bastati 5 minuti per chiudere la vicenda

Podere Rota: con una volontà politica seria sarebbero bastati 5 minuti per chiudere la vicenda

La chiusura del procedimento autorizzativo legato all’ampliamento della discarica di Terranuova Bracciolini continua a far parlare. A prendere posizione le Liste Civiche Sangiovannesi, che hanno sottolineato come questa decisione sia arrivata in ritardo.

”Se la volontà politica ci fosse stata, sarebbero bastati 5 minuti – ha spiegato il movimento civico – Ci sono voluti invece tre anni di teatrini, di procedure bizantine, di colpi di spugna della politica locale e regionale. Solo l’irruzione sulla scena della magistratura ha portato a decidere di chiudere il procedimento di richiesta di ampliamento. Inchiesta che, tra l’altro, parte anche dagli esposti presentati dai membri del Comitato le Vittime di Podere Rota. Al coraggio del comitato dobbiamo molto; in troppi lo dimenticano, noi non lo faremo”, hanno aggiunto i civici, che hanno poi voluto citare le parole degli esponenti regionali del Pd, con in testa il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, in occasione del consiglio comunale aperto tenutosi in piazza Masaccio a San Giovanni nel luglio del 2021: “il dipartimento regionale energia ed ambiente è il solo “dominus” che può decidere in tema di discariche e rifiuti”.


“Questo affermarono pubblicamente, con buona pace di chi, come noi, crede che la politica determini scelte che ricadono su un territorio e non gli uffici tecnici – ha continuato l’opposizione – Così come disarmanti furono le dichiarazioni dell’assessore regionale all’ambiente Monni nei giorni successivi al consiglio comunale aperto quando, in occasione di una inaugurazione in Valdarno, parlò dell’eventuale mancato ampliamento di Podere Rota come di una occasione mancata. Lo stesso Assessore che ancora non ha presentato il piano regionale dei rifiuti, atteso ormai da anni, che potrebbe essere il documento con cui davvero scrivere la parola fine sulla piaga di Podere Rota.”


Non mancano critiche anche al Pd locale e al sindaco Valentina Vadi, accusati di “avere scientificamente evitato ogni forzatura verso gli organi politici regionali, preferendo prestarsi all’inutile teatrino dell’inchiesta pubblica sull’ampliamento”.


“Ed in questi giorni dobbiamo anche vedere che gli stessi politici del Pd fanno a gara a salire sul carro di una finta vittoria…Purtroppo ormai è tardi anche per le finte vittorie – hanno continuato le liste civiche sangiovannesi – il nostro territorio ha subito gravissime e irreversibili ripercussioni ambientali ed il Pd ne ha la piena responsabilità politica. Noi invece rimaniamo sull’unica proposta seria che possa chiudere almeno con dignità una piaga lunga 30 anni: chiudere subito tutto, iniziare la bonifica post mortem ed indennizzare San Giovanni Valdarno per quanto sofferto in questi 30 anni”.